Questo libro, pubblicato nel febbraio 1986, inaugura la “Collana Humor” dell’ ARCI Comics di Modena ispirato dal successo di Sergio Staino, che con le sue vignette raccontava, con sagace ironia, quello che si diceva a mezza bocca nei corridoi delle Federazioni. Satira maldigerita dai dirigenti, vittime principali, incapaci di ridere di se stessi, in cui però molti militanti si riconoscevano tanto da essere poi chiamato, nel luglio del 1986, a dare vita a TANGO, supplemento settimanale dell’Unità.
PCI AMORE MIO (sottotitolo: ovvero tutto quello che avete pensato e non avete mai detto), riprende l’intrinseca realtà del PCI modenese durante la fase congressuale, con le questioni che sottendono il dibattito in essere. A partire dalle tesi che assumono con determinazione i temi dell’emancipazione femminile, scoperchiando l’ipocrisia ancora presente nell'intendere e nell'agire all'interno del partito.
Presentato per la prima volta al cinema Raffaello durante lo svolgimento del congresso, fu accolto con freddezza dal gruppo dirigente, occultando nel distacco il disagio e l’incazzatura che si augura Staino perché, come dice egli stesso nella presentazione del libro, il fatto che qualcuno “ci si incazzi è la nostra unica ragione di esistenza”. Una sola voce dal sen sfuggita, quella di una massima dirigente (di cui non cito il nome in quanto deceduta) che mi ha dato dell’antifemminista (!) quando la maggior parte delle battute sono, al contrario, ispirate dalle contraddizioni degli uomini riguardo la parità uomo-donna. Quattro mesi dopo uscirà TANGO che colpisce il perbenismo derivante dal centralismo democratico e, pur con fatica, l’accettazione dell’autoironia diverrà un crisma necessario per la maturità.
Luciano Prandini